UEFA, L'originale vince sempre
La nostra campagna contro la contraffazione del merchandising ufficiale degli Europei di Calcio UEFA 2020 firmata dal MISE (Ministero Sviluppo Economico) e pianificata su tv, stampa, affissione, radio, digital e canali social. Strategia e idea creativa alla base del messaggio fanno leva sul disvalore della falsificazione, un fenomeno molto diffuso che nuoce all’economia sana e virtuosa dell’evento sportivo e al suo indotto. Il claim di campagna, infatti, recita: “Se non è autentico, non è calcio” proprio per ridicolizzare la fragilità di un prodotto falsificato, qualcosa che altera persino la bellezza e il fascino del calcio autentico. Lo spot tv e i soggetti per la stampa sono ambientati nello Stadio Olimpico di Roma dove, però, si verificano eventi incredibili. Un tifoso cerca di accedere allo stadio con una carta da gioco anziché il biglietto. Il telecronista, con cuffie colorate invernali, annuncia l’inizio della partita più importante dell’anno con un cono gelato al posto del microfono. La tifoseria canta un coro gospel e così via, fino al calcio d’inizio con un palloncino in luogo del pallone regolamentare. Tutto è verosimile, ma nulla è autentico. A quel punto interviene il Commissario tecnico degli azzurri Roberto Mancini. È proprio lui infatti a trasmettere il messaggio della campagna e a ristabilire la normalità: “Se non è autentico, non è calcio”. L’ultima sequenza è lo Stadio Olimpico in notturna, gremito di tifosi proprio a ricordare che il vero calcio non tollera falsificazioni. La stampa e l’affissione raffigurano, nel primo soggetto, un calciatore che porta sotto il braccio un palloncino gonfiabile e, nel secondo, un campo di calcio visto dall’alto con le linee bianche alterate in forme assurde.